THILO WESTERMANN

La rosa più bella di Francia?

Quando Marie Joseph Rose de Tascher de La Pagerie (Joséphine) sposò Napoleone e divenne imperatrice di Francia nel 1804, non fu la prima sovrana che amava circondarsi della bellezza e dell’eleganza dei fiori. Né fu l’unica che, all’inizio del XIX secolo, si infatuò delle rose, soprattutto di quelle provenienti da paesi lontani come le Americhe o la Cina. Il suo desiderio, tuttavia, di ricreare l’atmosfera della sua isola natale, la Martinica, si trasformò in un grande giardino che ospitava una gamma esemplare di piante e animali esotici, senza eguali tra i suoi colleghi. Si dice che il giardino di Joséphine alla Malmaison contenesse la più completa collezione di rose conosciuta ai suoi tempi.
Fortunatamente, è stato possibile risalire ad alcuni vivai in cui l’imperatrice acquistava le sue piante e ai nomi delle persone che la assistevano nell’individuazione di nuove varietà. Purtroppo, oggi solo alcune delle sue, forse, più di 500 varietà di rose sono identificabili con il nome botanico. In mancanza di un inventario completo delle varietà di piante che prosperarono alla Malmaison prima del suo declino dopo la morte di Joséphine nel 1814, l’importanza della sua collezione di fiori sulla coltivazione delle rose e sullo sviluppo di altri giardini rimane poco chiara.
È chiaro, tuttavia, che Joséphine svolse un ruolo significativo in una rete di collezionisti di piante prolifica e attiva a livello internazionale. Grazie al suo impegno, il blocco continentale fu parzialmente allentato per consentire lo scambio di piante e la Malmaison attirò un gran numero di illustri specialisti e amanti delle piante. Per volere di Joséphine, l’artista botanico Pierre – Joseph Redouté immortalò i suoi fiori in disegni che poterono essere pubblicati e condivisi con un pubblico più vasto. Altri libri e studi botanici furono dedicati a onorare l’imperatrice come una mecenate che sosteneva instancabilmente gli interessi e la ricerca botanica. I dipinti di artisti come Auguste Garneray, François Gérard o Jean-Baptiste Isabey raffigurano spesso Joséphine come una bellezza neoclassica adornata di rose o la celebrano allegoricamente come la stessa dea Flora. Anche le arti decorative e la poesia testimoniano la sua enorme influenza nel mondo dei “rosmaniacs” (termine coniato all’inizio del XIX secolo) (Ndt: si potrebbe tradurre con “rosomaniaci”). Uno sguardo più attento a Joséphine e alle sue amate rose svela un universo interdisciplinare in cui il giardinaggio, il collezionismo di piante e la coltivazione di rose si intrecciano con le belle arti e la politica globale.

Biografia

Thilo Westermann è un artista e storico dell’arte. È noto per i suoi dipinti su vetro rovesciato, fotomontaggi e libri, che sono spesso informati sull’origine e sul contesto storico di alcune coltivazioni vegetali (Thilo Westermann Migrations, Skira 2022). Nel 2016 ha conseguito il dottorato di ricerca con una tesi sulla ricomparsa di Pan nelle arti nel passaggio dal neoclassicismo al modernismo (Imhof Verlag, 2017). Dal 2018, Westermann scrive lettere a Stéphanie de Beauharnais (1789-1860), figlia adottiva di Napoleone ed ex granduchessa di Baden, come se fosse una collezionista d’arte ancora vivente. La raccolta di lettere, Correspondance avec Stéphanie, mantiene il lettore informato sull’opera di Westermann e offre uno spaccato delle sue ricerche sulle collezioni botaniche, sulla politica e sull’arte, nonché sulle famiglie Bonaparte e Beauharnais.